martedì 24 maggio 2011

S.A.R. CARLO DI BORBONE IN VISITA AL REAL POLVERIFICIO DI SCAFATI

Il Principe Carlo di Borbone delle Due Sicilie martedì 31 maggio 2011, alle ore 15.30, su invito del Sindaco di Scafati, sarà in visita ufficiale presso il Real Polverificio per inaugurarlo dopo il magnifico restauro che lo ha ricollocato al centro dell´interesse culturale nazionale ed internazionale.

































mercoledì 18 maggio 2011

ELEZIONI A NAPOLI

COME VOLEVASI DIMOSTRARE


Quante maldicenze, quanti improperi ed offese abbiamo dovuto subire in tutti questi anni da chi, lanciandosi nella battaglia partitica, euforico ci additava, accomunandoci ai peggiori vigliacchi della storia, quali ignavi e retorici filoborbonici. E le loro sistematiche sconfitte accreditate senza mezzi termini al nostro “stare fermi”, al nostro “nostalgismo” sterile e privo di progettualità. Nulla di più falso ed infamante. In più occasioni abbiamo rimarcato il nostro punto di vista, una posizione provata da fatti ed atti che, poi, sono sotto gli occhi di tutti. “La politica non si fa solo nella cabina elettorale: quello è solo l’arrivo”. Questo è stato sempre detto e dimostrato. Limitarsi, come i partiti di potere, alla campagna elettorale per urlare le proprie posizioni, senza un programma condiviso dalla gente consapevole della propria identità e senza un coinvolgimento unitario dalle altre forze politiche, significa solo “giocare a fare i politici” senza ottenere nulla. Peccato che mentre qualcuno gioca, qualche altro fa i fatti, e che fatti.Pertanto, mentre noi del Fronte Identitario guidato dal Movimento Neoborbonico continuavamo nella campagna di sensibilizzazione e diffusione di una coscienza sociale attualmente, purtroppo, ancora poco diffusa tra la nostra Gente, qualche “altro”, ritenendosi furbo e ben dotato, si è lanciato all’arrembaggio della sconquassata zattera partitica, facendo a gomitate con chi ben altri giochi è abituato a fare e su ben altri appoggi può contare. Un film già visto dal finale scontato.E’ ormai chiaro alla maggior parte dei Neomeridionalisti impegnati che senza una vera e propria rivoluzione culturale, la verità, la giustizia ed il riscatto sociale e politico della nostra Gente non avranno alcuna speranza di successo.Ed i risultati sono sotto gli occhi di tutti: è sufficiente contare i voti.Ed allora il teorema lasciatoci in eredità dai saggi che ci hanno preceduti è confermato e resta l’unica indicazione reale e concreta, costi quel che costi in termini di tempo e di impegno: “Lavorare tutti insieme al recupero della memoria perduta per riappropriarci della dignità di popolo ed innescare nella nostra Gente quel risveglio identitario essenziale per il riscatto politico. Solo dopo decidere tutti insieme chi andrà a chiedere conto del malfatto e del maltolto nelle cabine elettorali”. Pertanto, prepariamo le “armi” (leggi il partito), prepariamo la Gente, prepariamoci tutti insieme raccogliendoci intorno ai Simboli della nostra identità ed aspettiamo pazienti il momento giusto per “riannodare il filo della storia tranciato 150 anni fa”, ma non prima di esserci fatti riconoscere dal nostro Popolo. Con certi squallidi risultati elettorali, non solo si mortifica chi ignaro si è proposto quale novello salvatore della patria, ma si discredita l’Ideale arrecando ingenti danni alla Causa. In allegato la lucida ed approfondita analisi del voto curata dal Presidente del Movimento Neoborbonico prof. Gennaro De Crescenzo
Cap. Alessandro Romano


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Elezioni 2011: qualche osservazione sul voto “a Sud”



Questi i dati relativi ai “partiti sudisti”:


Forza del Sud 21.428 5,23%
Noi Sud 14.658 3,58%

Insorgenza Civile 1.024 0,25%
Partito del Sud 1.292 0,32%


PREMESSA

NAPOLI 812.450 elettori aventi diritto; votanti 490.142 (60,33); voti validi: 409.895 (83,63%). Di fatto, giustamente sfiduciati, nauseati e arrabbiati, di fronte alla situazione tragica di Napoli (dalla spazzatura alla vivibilità fino all’occupazione) e di fronte a candidati tutt’altro che credibili e, come al solito, calati dall’alto o senza un reale radicamento, un napoletano su due non ha votato: c’è un metodo più civile, più corretto, più democratico per far capire che Napoli è stanca?

DA RILEVARE:
1) Da un lato il discreto successo delle liste inserite nel sistema (Forza del Sud e Noi Sud) ma legate al Sud unicamente nel logo, imbottite di figli, nipoti, “amici e amiche” di politici o ex politici di tutto l’arco costituzionale, capaci solo di raccogliere voti familiari o legati in qualche modo alle loro attività personali politiche o extra-politiche. Esempio già consolidato quello di Noi Sud, legato all’ex ministro Scotti, o quello nuovo del sottosegretario Miccichè (Forza del Sud) che ha salutato trionfalisticamente il suo positivo risultato a Napoli senza specificare, però, che, nei fatti, nessuno conosce a Napoli il suo partito, che il suo partito e nessuno dei suoi candidati ha speso una sola parola o un’iniziativa o una manifestazione o almeno un comunicato-stampa per intervenire su questioni riguardanti i temi del meridionalismo o delle condizioni nelle quali è ridotta l’ex capitale del Sud. Analizzando meglio i dati elettorali della lista di Forza Sud si scopre, allora, che il suo successo è legato unicamente ai candidati. Qualche esempio: Domenico Palmieri (già DC, attuale capogruppo al comune per il partito socialista), Alessandra Iannuccilli (figlia del famoso deputato Sergio), Brunella De Nardo (figlia di Anna La Rana -più volte candidata con Forza Italia- e di Ettore, titolare della centrale elettrica Sippic di Capri oltre che moglie di Aldo Licata, imprenditore artefice di un progetto di ammodernamento della stessa centrale recentemente approvato dal ministero dello sviluppo economico (FONTE: Repubblica, 6/5/11). Domanda ovvia: che c’entra un partito del Sud con tutto questo?

2) Dall’altro lato l’insuccesso delle liste “sudiste” fuori dal sistema (Insorgenza Civile e Partito del Sud). Significativi i voti raccolti da figure di riferimento “storiche” all’interno di Insorgenza, lo schieramento che aveva fatto del radicamento e dell’azione sul territorio la sua bandiera: le 98 preferenze di Nando Dicè; i 6 voti di Nicola Catanese (per i Comitati Due Sicilie), i 23 voti di Fiore Marro (per i Comitati Due Sicilie) in una lista che, al contrario, aveva riscontrato un buon successo di voti a San Nicola (Ce). Nota a margine per Insorgenza: i risultati confermano un trend nonostante due anni di lavoro, visto che nella precedente tornata elettorale (provinciali 2009) si erano assestati più o meno intorno alla stessa cifra (0,2%). 13 i voti di Gianfranco Vestuto in un “cartello” di liste con la sua Lega Sud.
Ancora più significativi i risultati negativi raccolti dal Partito del Sud, nonostante i vantaggi di un nome “fortunato” negli ultimi tempi: anche in questo caso si tratta di una lista inserita in un cartello di liste che hanno raccolto (con De Magistris) risultati più che positivi. Un occhio alle preferenze raccolte da alcuni candidati anch’essi “storici” tra i meridionalisti: solo 46 le preferenze raccolte da Andrea Balia (capolista), 40 quelle di Emiddio De Franciscis, 3 quelle di Carlo Capezzuto, 0 (zero) quelle di Pino Lipari, 27 voti di Enzo Riccio (Segretario del partito).

3) Superfluo annotare che le manifestazioni di entusiasmo raccolte intorno ai militanti del partito del Sud in queste ore risultano immotivate, soprattutto in considerazione che il successo di De Magistris non è dipeso dal loro contributo e questo rappresenta una nota amara per tutti noi. Anche in considerazione del fatto che, tranne che in questi ultimi giorni e con rarissime dichiarazioni, De Magistris non aveva MAI affrontato con parole o azioni di qualsiasi natura il tema del meridionalismo; che la sua candidatura è stata appoggiata da liste di estrema sinistra che non hanno MAI fatto del meridionalismo un loro riferimento politico; che la stessa candidatura è stata sostenuta da intellettuali “ufficiali” più che lontani dai nostri temi (in testa l’avv. Gerardo Marotta dichiarato nemico del revisionismo storico); che il suo partito è tra quelli che hanno sostenuto per diversi anni i governi locali di Bassolino e Iervolino; che tra i probabili consiglieri e assessori risultano politici di varia provenienza che non sono MAI intervenuti sugli stessi temi (da Migliaccio, Scala e Formisano consiglieri della giunta Iervolino a qualche candidato famoso come grande costruttore o manager di aziende sanitarie ex area PD o Margherita o ex Verdi di giunte bassoliniane). E la situazione (meglio chiarirlo) non cambia di molto con il “rivale” Lettieri.

CONCLUSIONE:

a) senza mezzi (leggi soldi) e senza una precisa identità comune non si raccolgono risultati e anche unendo tutte le “debolezze” (e le diversità) non si costituirebbe una vera forza e si rimarrebbe confinati nei soliti zero virgola;

b) inutile vantarsi addirittura di queste percentuali (“ripartiamo da qui”: da dove? Da 15 voti?). Coloro che evidentemente non conoscono i meccanismi elettorali (spesso frutto di errori o di provocazioni) dovrebbero sapere che qualsiasi lista raccoglie fisiologicamente fino ai mille voti o giù di lì se è vero che, ad esempio, alle ultime provinciali di Napoli la lista “dei preservativi gratis e degli impotenti esistenziali” raccolse le stesse preferenze di Insorgenza...;

c) i danni procurati da queste iniziative sostanzialmente velleitarie (anche se in buona fede) sono notevoli e pesanti per tutto il mondo meridionalista-sudista-borbonico-duosiciliano per l’effetto di delusione e depressione post-elettorale riscontrabile soprattutto tra i militanti e a livello giovanile;

d) è necessario, purtroppo, continuare il nostro incessante lavoro di ricostruzione di memoria, identità e orgoglio con ogni mezzo (altro che folclore) senza il quale i risultati saranno sempre gli stessi;

e) ci chiediamo perplessi perché dovremmo, in futuro, “stare a sentire tutte le voci” o discutere di leadership quando ci troviamo di fronte ad imbarazzanti e ormai frequenti casi di leader incapaci (pur con le attenuanti della difficile situazione elettorale napoletana o meridionale) finanche di raccogliere voti nella loro stessa famiglia o tra i loro stessi amici...;

f) quando ci renderemo conto che questo lavoro culturale sarà stato quasi tutto portato a termine, candideremo i nostri e di certo non daremo a veri o presunti leader la possibilità di raccogliere i frutti di questo lungo ed estenuante lavoro per rappresentare degnamente (e finalmente) gli antichi Popoli delle Due Sicilie.


Gennaro De Crescenzo
Movimento Neoborbonico
Napoli






martedì 17 maggio 2011

FRANCESCO II DI BORBONE

Questa puntata è dedicata al Re Francesco II di Borbone che è stato in assoluto il re più calunniato, vilipeso e offeso di tutta la storia europea.
Cosa gravissima è che nessuna delle tante maldicenze mosse vigliaccamente nei suoi confronti è stata mai provata né è stata data ufficialmente alcuna possibilità di difesa in suo nome, neppure a chi mai si sarebbe sognato di prendere la parti di un monarca.
Un´osservazione che ormai in molti fanno è che tutti coloro che si sono abbandonati alle mortificazioni più infamanti verso questo sovrano, sono risultati essere i peggiori nemici della verità, della correttezza e, in alcuni casi, dell´onestà. Se, quindi, i peggiori nemici di Francesco II sono poi risultati degli impostori corrotti e crudeli, certamente la loro vittima stava su posizioni opposte.
Provare per credere.
A parlarci di Francesco II è la Prof.ssa Rosalba Valente che ci propone un inedito di eccezionale bellezza ed interesse.
Buona lettura.




Alessandro Romano























martedì 10 maggio 2011

BORBONE ANTITURISTICI




La balla dei Borbone antituristici


di Ruggero Guarini




Fra le tante singolari esperienze che si possono fare rovistando nei cassetti della nostra letteratura risorgimentale, ovviamente nell´intento di onorare con qualche lettura patriottica questo compleanno dell´Italia Una, la più sorprendente potrebbe anche essere la scoperta che Napoli e tutto il Mezzogiorno, verso la metà dell´Ottocento, furono esclusi dagli itinerari dei viaggiatori europei.
La causa del fenomeno, secondo i sostenitori di questa amenissima tesi, era naturalmente l´orrore destato in tutta Europa dallo stato di estrema derelizione e barbarie in cui il Regno delle Due Sicilie era caduto sotto gli ultimi Borbone. Su questo gustosissimo argomento il documento più autorevole è comunque il celebre saggio sul Quarantotto napoletano di quell´astro del nostro giornalismo ottocentesco che fu Ferdinando Petruccelli della Gattina. In quella gagliarda operina, concepita e pubblicata nel 1850, ossia subito dopo i fatti di quell´anno leggendario, fra i tanti passi vibranti di afflati civili e di antiborbonici sdegni che vi si susseguono ininterrottamente dalla prima all´ultima pagina, figurano infatti anche queste impavide righe: «La nazione napolitana è incognita nella famiglia dei popoli di Europa. I viaggiatori rimuginano sino negli ultimi recessi dei poli, sino nell´ultima oasis del Sahara, ricercano le sorgenti dei fiumi, salgono i culmini delle montagne, e trascurano rivolgere uno sguardo ad una terra sulla quale vive un popolo poetico ed appassionato, e per la quale Iddio ha esaurita la sua opulenza di creazione».
Napoli e tutto il Sud diventati luoghi sconosciuti ai popoli europei; le loro bellezze leggendarie ormai trascurate dai forestieri; il nostro cielo, il nostro mare, le nostre isole, i nostri golfi battuti, nel cuore dei giramondo, dai deserti africani e dalle regioni polari: insomma tutto il nostro Mezzogiorno risucchiato, nel bel mezzo dell´Ottocento, dal gorgo del disinteresse mondiale: per quali eccentrici e impervi sentieri il Petruccelli (che Indro Montanelli definì "il giornalista più brillante del suo tempo", mentre Benedetto Croce lo criticò molto severamente) poté pervenire a questa scoperta sconvolgente? Quale altissima esigenza del suo spirito gli impose di rimuovere di botto dalla sua dotta mente l´immagine delle armate di pellegrini tedeschi e inglesi, francesi e spagnoli, americani e russi, che avevano continuato imperterriti, persino nel cuore della nostra età risorgimentizia, a visitare e perlustrare incantati le nostre terre, scegliendo non di rado di soggiornarvi a lungo, mostrando così di infischiarsi altamente delle supposte infamia perpetrate dai nostri re lazzaroni e bombardieri? A provocare quell´improvvisa amnesia fu forse l´effetto di alcune generose bicchierate? O non fu piuttosto lo stato di profonda e ininterrotta esaltazione prodotto nella sua zucca dai suoi crucci politici e ideali?
A incoraggiarci a preferire quest´ultima ipotesi può bastare un qualsiasi altro passo del citato saggio del Petruccelli. Mi limiterò comunque a riportarne il primo capoverso «L´Europa si è chiusa sul mezzodì dell´Italia come le onde del mare sur un vascello naufragato. I deboli gridi, che giungono a scappar fuori da quella muda, non producono più alcuna impressione. Impassibile, indolente l´Europa assiste alla consumazione del lento sacrifizio di quei miseri senza che un segno di simpatia, senza che un motto di protesta si slanci per confirmare a Ferdinando Borbone il crisma di carnefice di Napoli, mannaia d´Italia, e gridargli: arresta! Tanto oblio è un´ingiustizia. E se ciò è il fatto della provvidenza o della fatalità che spinge la vita umana, l´uomo non deve piegarvi rassegnato la testa, fino ad autorizzare un delitto».
Siamo giusti: un uomo animato da una simile passione antiborbonica non poteva certo sottrarsi al dovere di rivolgere agli oggetti del suo odio ogni possibile contumelia, compresa l´accusa di essere riusciti a far cancellare il loro Regno dalle mappe del Gran Tour.

lunedì 9 maggio 2011

IL CASO BORGHEZIO

IL MATTINO.it










Alcuni quotidiani hanno riportato le gravi dichiarazioni che Borghezio ha fatto nei riguardi di Napoli e della sua classe politica.
Numerosissime le note di protesta giunte alla nostra Rete.
Siamo convinti che certe provocazioni sono finalizzate ad attirare l'attenzione su altre tematiche, mentre si manovra sottobanco qualche fregatura molto più seria. Certo è che non dobbiamo distoglierci dal nostro obiettivo e continuare imperterriti nella nostra azione di sensibilizzazione e divulgazione della verità.
In allegato l´articolo in questione ed un commento del Presidente del Movimento Neoborbonico Gennaro De Crescenzo.




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Dall´analisi (completa) delle dichiarazioni di Borghezio, al di là delle polemiche che alcuni media hanno (parzialmente) veicolato e (non a caso) a pochi giorni dalle elezioni amministrative, alcune considerazioni:
1) Borghezio in gran parte dell´intervista muove un´accusa alla politica napoletana e agli imprenditori in maggioranza, secondo lui, "conniventi con la camorra";
2) sostiene che il Nord è stanco di questi provvedimenti straordinari adottati per risolvere i problemi di Napoli;
3) sostiene che i napoletani "non si fanno assoggettare" alla differenziata e che non fanno parte dell"Europa civile".

In sintesi: Borghezio è, a prescindere, indifendibile ma sul punto 1 e 2 non possiamo, purtroppo, dargli torto; sul punto 3 prevalgono razzismo e ignoranza: nel verbo "assoggettare" come sull´inciviltà, è uno di quei tanti (compresi politici e "intellettuali" locali e nazionali di destra come di sinistra e compresi molti nostri concittadini facilmente "influenzabili") che attribuiscono banalmente e superficialmente ai "napoletani" la colpa del dramma-rifiuti.
Abbiamo analizzato attentamente le dichiarazioni di Borghezio per valutare se c´erano gli estremi per una denuncia collettiva e massiccia ma i suoi sembrano essere pareri, sbagliati, ma non da reato.
Bisognerebbe ricordare e spiegare a lui (che dovrebbe dire/fare? E´ della Lega Nord...) ma soprattutto ai nostri politici e ai nostri (!) "intellettuali":
a) che l´inceneritore lo hanno costruito e gestito (?) aziende plurimiliardarie di Torino, Milano e Brescia e che i due giudici che avviarono un´inchiesta in tal senso hanno dovuto abbandonare l´inchiesta in corso (con il coinvolgimento addirittura dei servizi segreti che durante il governo-Prodi sollecitarono più volte l´assessore regionale del tempo verso certe scelte e non altre...);
b) che le nostre discariche, come hanno abbondantemente dimostrato altre inchieste, sono sature perché, grazie all´accordo tra la camorra e numerose aziende del Nord (ancora attive), vi sono state scaricate tonnellate di rifiuti in gran parte tossici;
c) che i Napoletani pagano la tassa sui rifiuti più alta d´Europa, sono costretti a subire l´umiliazione delle offese sui media e dei cumuli per strada e non sono mai stati messi nelle condizioni di cambiare davvero le loro classi dirigenti totalmente incapaci di risolvere la questione ieri, oggi e (letti i nomi dei candidati a sindaco di destra come di sinistra), forse, purtroppo, domani...
d) che la questione-rifiuti, evidentemente, è più complessa di quello che Borghezio & C. vorrebbero dimostrare: tenendo da parte il primato delle leggi borboniche sulla differenziata, vi pare possibile che un popolo come quello napoletano, un popolo che ha fondato la civiltà occidentale, non sia capace di mettere in tre secchi colorati tre tipi di rifiuti diversi? Si può capire che per molti "padani" l´operazione sia effettivamente complessa e che, portata a termine ogni volta con successo, ne vadano giustamente fieri ma da queste parti non sarebbe considerata una conquista epocale...
e) tutto questo, secondo voi, sarebbe utile riferirlo a Borghezio? Borghezio, secondo voi, riuscirebbe a capirlo?

Gennaro De Crescenzo

sabato 7 maggio 2011

EVENTO A ORTA NOVA

Amici e Compatrioti sono vivamente invitati domenica 8 maggio, alle ore 19.00, alla presentazione del libro del nostro Rappresentante Luigi Battaglini dal titolo: "LA CHIESA MADRE DI ORTA NOVA. ARTE E STORIA".




domenica 1 maggio 2011

APPUNTAMENTO A CASERTA

Giovedì 5 Maggio 2011, alle ore 18.30, presso la Libreria Mondadori a Caserta, Corso Trieste n. 247, vi aspettiamo alla presentazione del libro di Guido Vignelli e Alessandro Romano

Perché non festeggiamo l´ Unità d´ Italia
(Editoriale Il Giglio, Napoli 2011)


La giornalista Marina Carrese intervista uno degli autori del libro
il Capitano Alessandro Romano



Per Informazioni:

Editoriale Il Giglio Tel/ fax 081 66 64 40
info@editgiglio.it
www.editorialeilgiglio.it

Movimento Neoborbonico Tel. 347 849 27 62
330 556988
info@reteduesicilie.it
neoborbonici@neoborbonici.it